Buongiorno
Noi abbiamo un caso strano. Noi siamo in un condominio di tre scale ed un 10 anni fa nella nostra scala hanno sostituito l'ascensore ed i condomini delle altre due in assemblea hanno deciso di partecipare alle spese per una certa quota con la promessa che in futuro fosse ricambiato loro il favore (all'epoca non eravamo proprietari). Ad oggi loro voglio sostituire i loro ascensori e ci chiedono di partecipare alle spese in virtù di quell'accordo preso 10 anni fa. Le mie domande sono:
1 L'impegno preso dal vecchio proprietario segue l'immobile e quindi sono obbligato a rispettare l'impegno oppure il suo vecchio proprietario e quindi io sarei esonerato dal rispettare tale impegno?
2-Ci sono normative che possono chiarire tale situazione?
3-Che valore legale ha un accordo di questo tipo preso in assemblea?
4 Nel caso dovessi partecipare alle spese, in che misura? Secondo la percentuale per la quale hanno partecipato loro ai tempi?
Grazie e cordiali saluti
Buongiorno,
In questo caso fa riferimento il regolamento condominiale.
Qualora non venga menzionato il suddetto caso nel documento, le famiglie della scala A partecipano alle spese della scala B e C solamente se sono comunicanti e raggiungibili da tutti i condomini. Ovviamente lei non ha alcun obbligo per accordi verbali presi in precedenza, discorso diverso se è stato firmato un documento.
Nel caso dovesse partecipare alle spese, sarà l'amministratore di condominio a dirle la quota di partecipazione secondo la ripartizione solita 50% in base all'altezza del piano e in 50% in base ai millesimi di proprietà.
Saluti
Buongiorno,
grazie per il prezioso aiuto che ci fornite.
Ho una domanda a cui non riesco a trovare risposte certe:
L’immobile i nquestione ed è vincolato alle Belle Arti. È di proprietà di mia madre e di nostro zio. È una costruzione di tre piani che, però, hanno sviluppi differenti.
Il primo piano è di proprietà di mia madre e si sviluppa su due lati, per una superficie totale di circa 225 mq. Il secondo e terzo piano sono, invece, di proprietà di mio zio, per una superficie di circa 200mq. Infine il piano terra e le cantine sono suddivisi in parti uguali.
Non è mai stato istituito un condominio, né un condominio minimo. E per questa ragione non esiste la ripartizione della proprietà in millesimi.
Circa due anni fa abbiamo avviato le pratiche per usufruire dello sconto 50% in fattura sui costi di installazione dell’ascensore (non potendo usufruire dello sconto 75% in assenza di barriere architettoniche da abbattere per soli 20cm). L;interpello e' stato respinto tre giorni fa.
In questo contesto si era appreso che i vincoli strutturali dell’immobile fanno sì che solo i primi due piani possano essere raggiunti da un ascensore, mentre il terzo piano non potrà essere servito. Con questo dato i miei zii che avevano interpellato una ditta, ripartirono i costi sulla base dei mq serviti dall’ascensore, addebitando così circa 2/3 della spesa all’appartamento ubicato al primo piano, e circa 1/3 a quello del secondo.
Non potendo usufruire del bonus vorremmo sgomberare il campo da ogni dubbio riguardo la suddivisione delle spese di installazione dell'ascensore in assenza di condomino minimo.
Esiste una norma che che indica i CRITERI CON CUI SUDDIVIDERE (in assenza di costituzione di condomino). (sono solo in base ai millesimi o anche al piano?)
Grazie mille
Buongiorno,
in assenza di un regolamento, la suddivisione delle spese viene calcolcata nel seguente modo.
- Un 50 % in base ai millesimi di proprietà e l'altro 50% in base all'altezza del piano.
Saluti
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